Recensione del film 'Amadeus' per la regia di Miloš Forman (2024)

Recensione del film 'Amadeus' per la regia di Miloš Forman (1)

Spero che leggendo Amadeus, cioè il titolo del film della recensione di oggi, nessuno abbia pensato ad uno sconosciuto remake di una pellicola del 1984.

Non è assolutamente così. Si tratta proprio del famoso capolavoro di 34 anni orsono che porta la firma del regista Miloš Forman, scomparso qualche giorno fa all’età di 86 anni.

Il 13 aprile 2018 i TG di tutto il mondo hanno annunciato la morte, dopo una breve malattia, del regista, sceneggiatore ed autore di origine ceca. E, a quella notizia, i miei ricordi di cinefilo convinto mi hanno riportato agli anni ’80 quando, insieme a mia moglie, ho visto Amadeus per la prima volta. Ed entrambi ci siamo innamorati di questo bellissimo esempio di vera ‘arte cinematografica’.

Quella sera di tanti anni fa siamo usciti dalla sala estasiati da quella full-immersion in un universo di colori e di suoni che ci aveva fatto conoscere un mondo di cui ignoravamo la bellezza.

E quindi la scelta di recensire oggi Amadeus ha un duplice scopo. Il primo è quello di rendere un piccolo omaggio ad uno dei più grandi registi di tutti i tempi. Il secondo scopo risponde invece al desiderio di invitare qualche giovane amante di cinema che legge queste righe, a scoprire Mozart attraverso un racconto ‘speciale’ che sa divertire ed appassionare.

Scusate se sarò più lungo del solito.

Miloš Forman

Di quest’uomo e della sua storia personale si potrebbe scrivere moltissimo. E come sempre Wikipedia è fondamentale per una conoscenza attendibile ed organica del personaggio e del suo ruolo nel mondo di cui è stato protagonista. A questo scopo inserisco il link per chi volesse consultare le notizie senza perdite di tempo nella ricerca (Miloš Forman).

Preferisco invece proporre qui solo alcune righe di un articolo apparso sul sito ‘www.repubblica.it’, del 14 aprile 2018, a firma Arianna Finos e che ripropone un’interessante intervista al regista in occasione dell’uscita del suo film ‘L’ultimo inquisitore’ (6 aprile 2007).

Devo premettere che oltre alle otto statuette per Amadeus, Forman aveva già registrato un enorme successo per il suo film ‘Qualcuno volò sul nido del cuculo’ (1975) che gli fece vincere cinque Oscar. Fra i quali quello della miglior regia allo stesso M.Forman ed un’altro a Jack Nicholson lo straordinario protagonista maschile del film.

Nell’intervista citata, con riferimento a questo suo lavoro, Forman si esprime così:

D: Il film vinse cinque Oscar, tra cui quello al protagonista Jack Nicholson. Quanto conta nei suoi film la scelta degli attori?

R: “È fondamentale. Se metti insieme un buon cast, sei già a metà lavoro. Purtroppo molto raramente capisco subito qual è l’attore giusto, com’è stato il caso di Jack Nicholson. Più spesso mi sfinisco in centinaia di provini, colloqui e letture del copione.

Per i ruoli minori di Qualcuno volò sul nido del cuculo ho esaminato migliaia di candidati. Per Amadeus ho chiamato oltre cento attori sia per il ruolo di Mozart sia per quello di Salieri.”

Amadeus

“Nella Vienna del 1871, il compositore di corte Antonio Salieri è furioso di invidia. Dopo aver scoperto che il talento musicale divino che tanto avrebbe desiderato avere è stato invece donato al lascivo e sfrontato Mozart, che Salieri trama di distruggere con qualsiasi mezzo.”

Poche righe riprese dal DVD di due dischi, rimasterizzato nel 2002 e con l’aggiunta di 20 minuti di Amadeus nella versione estesa ‘Director’s cut’ (Warner).

Tratto dall’opera teatrale di Peter Shaffer, che ne ha anche curato la sceneggiatura, nella prima versione per le sale il film ha un’insolita durata di 160 minuti. Che diventano quindi 180 nel DVD della Warner.

Prodotto negli USA dalla Orion Pictures e dalla Saul Zaentz Company Amadeus si avvale della fotografia di Miroslav Ondříček e della scenografia di Patrizia Von Brandenstein.

Gli splendidi costumi d’epoca sono di Theodor Pistek. Di origine ‘ceca’ la squadra composta da regista, fotografo e costumista.

Cast

Gli attori sono tutti perfettamente calibrati per i ruoli.

Ma le reali eccellenze sono gli attori Tom Hulce (Mozart), F. Murray Abraham (Antonio Salieri) e Jeffrey Jones (imperatore Giuseppe II). Statunitense la terna dei principali interpreti.

Bravissimi i comprimari Elizabeth Berridge, americana (Constanze, moglie di Mozart), Roy Dotrice, inglese (padre di Mozart) e Christine Ebersole, americana (soprano Katherina Cavalieri).

Location

Praga e Vienna sono le città più utilizzate per le riprese. Particolarmente curato l’uso delle luci. Luce naturale ed uso di candele per meglio rendere l’atmosfera dell’epoca. Come nel ‘Barry Lyndon’ di Kubrick (recensione 27 febbraio 2017).

Il secondo disco inserito nel cofanetto della Warner è ricco di contenuti speciali, fra i quali un lungo commento-intervista ai vari protagonisti (produttore, regista, attori ecc.)

Alcune dichiarazioni rendono comprensibile l’enorme sforzo che si nasconde dietro un’opera cinematografica come questa.

L’idea del film parte da lontano: precisamente dal 1979 a Londra quando il cecoslovacco Forman, emigrato negli Stati Uniti dopo la ‘primavera di Praga’, viene invitato a vedere un’opera teatrale sulla vita di Mozart. Ci sta andando controvoglia. Ma di fronte alla bellezza del soggetto se ne innamora profondamente. E così nasce l’idea di farne un grande film: un vero kolossal come quelli che Hollywood sta producendo con enorme successo di pubblico.

L’idea diventa un progetto e vengono trovati produttori e finanziamenti. L’inglese Peter Shaffer, autore dell’opera teatrale londinese, accetta di scrivere la sceneggiatura a fianco del regista.

La location più favorevole per gran parte delle riprese è naturalmente Praga. La capitale della Cecoslovacchia, per la reticenza del regime sovietico nei confronti della modernizzazione, è rimasta praticamente cristallizzata sull’architettura del periodo mozartiano e quindi perfetta per gli scopi del film. La sostituzione delle lampadine con i lumi dell’epoca, e qualche strato di terra battuta a coprire le pavimentazioni delle strade ed il set per gli esterni è pronto.

Il clima politico

La realizzazione del film avviene quindi in gran parte al di là della cortina di ferro. Siamo negli anni della guerra fredda. Per i sovietici e le autorità cecoslovacche il regista, che ha preso la nazionalità americana, è un traditore o almeno politicamente sgradito.

Tuttavia la diplomazia ottiene i permessi necessari per le riprese del film, ma solo a certe condizioni: per esempio, l’impegno ad assumere gran parte della troupe fra la popolazione locale. Ma per i governanti il controllo politico sugli ‘intrusi’ americani deve essere comunque assolutamente attento e costante.

I contenuti del secondo disco della Warner partono col racconto di un esempio significativo su questo aspetto così delicato della vicenda. Che spiega nel contempo il clima di amicizia e di rispetto reciproco instauratosi in seguito fra americani e cecoslovacchi uniti dalla condivisione della quotidianità della realizzazione del film.

Pericoli sul set

Cerco di riassumere le dichiarazioni di alcuni dei testimoni oculari dell’episodio. Siamo a Praga, il giorno 4 di luglio. Festa nazionale negli USA, ma giorno lavorativo in Cecoslovacchia.

“Stavamo girando le scene di un opera. La cinepresa – ricorda Forman – era dietro le quinte sopra cantanti e ballerini e inquadrava l’intero teatro pieno di pubblico. Avevamo circa 500 comparse. Io dissi: “Motore! Playback!” E all’improvviso, invece della musica di Mozart, iniziò a sentirsi l’inno nazionale americano.”

Prosegue l’attore J. Jones: “Dal vano macchinisti uscì un’enorme bandiera americana che venne srotolata sul palcoscenico. E 600 cechi si alzarono in piedi e cantarono l’inno nazionale americano, parola per parola.”

“Si alzarono tutti, tranne 30.” – precisa Forman – Gli uomini e le donne, che si erano alzati, rimasero in piedi con un’espressione di panico, guardandosi l’un l’altro, senza sapere cosa fare.” Quelli rimasti seduti – chiarisce Forman – “erano della polizia segreta, mescolati con le comparse!”

Ci fu chi pensò al peggio, per un gesto che poteva essere considerato una provocazione nei confronti del regime comunista: intervento dell’esercito, galera per i responsabili… espulsione… Ma fortunatamente non ci furono conseguenze di rilievo.

Segnalo che il disco di ‘Contenuti speciali’ è veramente una miniera di aneddoti e testimonianze molto interessanti (60 minuti!)

Salieri racconta Mozart

Amadeus si propone come una lunga confessione. Quella di Antonio Salieri, compositore di corte, che vecchio e reduce di un tentato suicidio, riversa i suoi ricordi ad un giovane cappellano. Nella stanzetta del manicomio dove è ormai recluso, Salieri prova a raccontare la propria tormentata vita che fatalmente si è incrociata con quella di Mozart.

Amore e odio, ammirazione ed invidia hanno travolto Salieri in una spirale senza speranza. Facendogli prima perdere la fede, poi inducendolo a cercare la morte del rivale, ed infine portandolo sull’orlo di una lugubre e cinica pazzia.

Ciò che l’anziano musicista riversa durante una testimonianza interminabile sulle spalle del povero prete, è una valanga di sentimenti contradditori. Salieri parla di sé. Ma finisce in realtà di far rivivere ai nostri occhi la vita di Wolfgang Amadeus Mozart. Gli anni dell’ascesa, della fama e poi del declino. Che mentre innalzano e poi distruggono l’uomo, regalano al mondo l’immortalità della sua musica.

Un racconto meraviglioso di una vita incredibile attraverso le straripanti parole del suo più acerrimo nemico. E dei suoi conflittuali ricordi.

Conflitto permanente di sentimenti

Eccovi un frammento della dolorosa confessione. Salieri ricorda ciò che ha provato mentre stava assistendo alla ‘prima’ di un’opera scritta e diretta dal suo rivale. Impossibile non rivivere quei momenti! – “La musica del sublime perdono riempiva il teatro, conferendo a tutti i presenti una totale assoluzione. Tramite quel piccolo uomo, Dio riusciva a far giungere a tutti la propria voce. Irrefrenabilmente! Rendendo più amara la mia sconfitta ad ogni nota.” –

Una storia senza tempo

Nel film si soffre e ci si diverte. Gli occhi si riempiono di colori ed immagini bellissimi. Attraverso l’udito il cuore dello spettatore viene rapito da musiche stupende. Tre ore senza un solo attimo di distrazione o di noia. Una narrazione coinvolgente e spesso commovente!

Che io consideri Amadeus un capolavoro, credo sia piuttosto chiaro. Ma ritengo che niente possa essere più efficace di questa testimonianza, che riprendo dal DVD. Siamo alla ‘prima’ del film, e partono i titoli di coda. Il film è finito; eppure, sorprendentemente, neppure uno spettatore si alza per uscire dalla sala.

“Ricordo il silenzio stupefatto di quei lunghi, lunghissimi titoli di coda alla fine, mentre il concerto per pianoforte suonava ancora. Straordinariamente la gente aspettava i titoli i titoli di coda. Poi l’applauso alla fine, come se fossero andati ad un concerto!”

Un tributo a Mozart certamente, ma anche al film e al suo creatore! Sento infine di poter condividere quest’ultima affermazione. “Senza Amadeus ci sarebbero voluti 100 anni per arrivare a tutta la gente che invece, attraverso il film, è stata raggiunta da Mozart e dalla sua musica!”

Miloš Forman, grazie!

Per chi desidera approfondire od acquistare

  1. Il trailer di Amadeus il film di oggi:

  1. Dal film Amadeus – Salieri incontra Mozart:

  1. Il BD di Amadeus (1984), nella versione ‘Director’s cut’:[amazon_link asins=’B0041KW0L2′ template=’ProductGrid’ store=’tomme88-21′ marketplace=’IT’ link_id=’d21a00b6-46e3-11e8-bbfc-330eec8c7fc1′]
  1. Il BD di Qualcuno volò sul nido del cuculo (1975), il primo Oscar a M.Forman:[amazon_link asins=’B0041KW0ZI’ template=’ProductGrid’ store=’tomme88-21′ marketplace=’IT’ link_id=’f1133b98-46e3-11e8-8b4c-b5b2f3f98fed’]

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Recensione del film 'Amadeus' per la regia di Miloš Forman (2024)

FAQs

What is the summary of the movie Amadeus? ›

What is the lesson of the movie Amadeus? ›

Don't let someone else's skill level affect your drive to succeed. 2. Conflict between musicians prevents their true potential. During the movie, Salieri's hatred for Mozart results in the former trying to sabotage the latter's career, preventing Mozart from gaining recognition while he was alive.

What is the message of Amadeus? ›

A major theme in Amadeus is Mozart's repeated attempts to win the acceptance of Vienna's aristocracy with increasingly brilliant compositions, which are always frustrated either by Salieri's machinations or because the aristocrats cannot appreciate Mozart's innovations and willingness to challenge the accepted mores of ...

How true was the Amadeus movie? ›

Rather, in both the play and the movie, they crafted a fantasy world, loosely based on facts and channeling Pushkin's 1830 play, Mozart und Salieri, in which they opined about the relationship between genius and talent, and the gulf between ineffable art and journeyman-mediocrity.

What was the main conflict between Amadeus and Salieri? ›

Answer and Explanation:

The first is the worldly conflict between Salieri and Mozart. Salieri's measured, studied approach to music and life is contrasted with Mozart's flamboyant and innovative style.

What does Amadeus stand for? ›

Origin:Latin. Meaning:God's love. Amadeus is a masculine name of Latin origin meaning “loved by God” or “love of God.” It is derived from the Latin words amare “to love” and Deus meaning “God.” Parents who love the music of classical genius Wolfgang Amadeus Mozart may consider this lovely moniker for baby.

What are the 5 elements of Amadeus? ›

➢ PNR should be created with only 5 basic mandatory elements (commonly known as PRINT - Phone, Received From, Itinerary, Name, and Ticketing Element).

How does Amadeus end? ›

The play ends with Salieri attempting suicide in a last attempt to be remembered, leaving a false confession of having murdered Mozart with arsenic. He survives, however, and his confession is disbelieved by all, leaving him to wallow once again in mediocrity.

Why Amadeus is so good? ›

What's not to like about Amadeus? The tale Peter Shaffer tells is gripping, the actors are first- rate, and, of course, there's music. The selection of Mozart's music in the movie is excellent; you can truly enjoy the beauty of his music no matter how much or how little you know about it.

Did Amadeus really laugh like that? ›

It's important to note that the depiction of Mozart's laugh in "Amadeus" is a creative interpretation by the filmmakers and may not be an accurate representation of the real Mozart's laugh.

Did Amadeus go deaf? ›

No, Wolfgang Amadeus Mozart was not deaf. He experienced various health issues during his life, including infections and illnesses, but there is no historical evidence to suggest that he had any significant hearing loss or deafness.

Why did Mozart call himself Amadeus? ›

Johannes Chrysostomus Wolfgangus Theophilus Mozart. At its root, Amadeus comes from the third of his long line of middle names, Theophilus: a Greek name meaning 'lover of God' or 'loved by God'. In its German form, it translates as 'Gottlieb' while in Latin, it becomes 'Amadeus'.

What was false in the movie Amadeus? ›

Factual errors

Mozart is shown being buried in a mass grave. This was not the practice at the time. A "common grave" was not a communal grave, but rather an individual grave for common people (not members of the aristocracy).

Why is Amadeus such a good movie? ›

Wolfgang Amadeus Mozart is an immature musical prodigy, much to the chagrin of Antonio Salieri, who plots to bring down his new rival by slowly destroying his mind. Darkly humorous and immensely tragic, this film plays out like a well-played symphony of jealousy, revenge and regret!

How does the play Amadeus end? ›

At the end of the play, Salieri confesses to murdering Mozart and attempts suicide to secure his place in history, but he ultimately survives, and no one believes his confession.

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Author: Terence Hammes MD

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